Gli allievi della summer school hanno affrontato oggi un’analisi giuridica di diversi modelli di concessione della cittadinanza e parlato della tutela dei minori stranieri. Domani incontro con la giornalista di origini iraniane Farian Sabahi

Chi è “straniero” per la legge? Quali differenti implicazioni ci sono tra lo “ius soli” e lo “ius sanguinis”? Quali sono le prospettive della legislazione italiana, alla luce di un crescente dibattito nel Paese sulla possibilità di concedere la cittadinanza a chi nasce in Italia? Sono alcuni delle questioni affrontate oggi da Marco Gestri, docente ed esperto di diritto internazionale e dell’Unione europea, insieme agli allievi della summer school sulle seconde generazioni, promossa dalla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con la Provincia, il Comune di Reggio Emilia e la Regione Emilia Romagna. La summer school è in corso in questi giorni a Reggio Emilia e terminerà sabato 29 settembre con la presentazione di un documento propositivo da parte degli allievi, sulla base delle suggestioni offerte loro dai docenti.

Marco Gestri

“All’esame del Parlamento in questo momento ci sono numerosi disegni e proposte  di legge per modificare le attuali norme in materie di cittadinanza – ha spiegato Gestri – e spaziano dalla proposta di uno ius soli puro, secondo cui chiunque nascesse in Italia sarebbe cittadino italiano, fino ad uno ius soli condizionato, con altri requisiti che si aggiungono al luogo di nascita”. Gestri ha poi parlato delle norme in materie previste in altri Paesi Ue e di come l’Europa sia sempre più presente su questo versante, nonostante la cittadinanza resti nell’ambito dell’esclusiva sovranità degli Stati. Questo succede perché la cittadinanza europea è derivata dal fatto di essere cittadino di un Paese dell’Ue”. Gestri ha anche sottolineato che “l’orientamento europeo, dal punto di vista sia della giurisprudenza, sia delle posizioni dei Governi non è propriamente favorevole ad un ius soli puro, per le implicazioni che questo ha rispetto alle famiglie dei neonati e alle loro eventuali richieste di soggiorno in Paesi in cui diversamente non avrebbero diritto di risiedere”. Un dibattito aperto dunque sulla forma più adeguata, a l quale anche i 40 allievi della summer school potranno dare il proprio contributo nei prossimi giorni durante la stesura del documento propositivo.

F. Margiotta Broglio

I lavori di oggi sono proseguiti con l’intervento del professor Francesco Margiotta Broglio, docente di Storia e sistemi dei rapporti tra Stato e Chiesa dell’Università di Firenze, che ha parlato delle problematiche dei minori stranieri, in particolare della loro tutela, in relazione a certe pratiche – infibulazione, matrimoni forzati, velo per le donne per esempio – e a situazioni dove i minori vengono letteralmente sottratti (da un genitore) al proprio contesto di vita e portati in altri Paesi all’insaputa e senza possibilità di rivedere l’altro genitore.

Franco Mosconi

Del perché “l’uguaglianza farebbe bene all’economia” ha parlato nel pomeriggio l’economista Franco Mosconi, che nella sua analisi è partito dettagliando vantaggi e limiti di diversi modelli di capitalismo, sottolineando la sua funzionalità nel momento in cui riesce a “redistribuire la ricchezza generata, creare occupazione e ridurre i rischi di povertà. Modelli sociali dunque in grado di garantire efficienza ed equità, come nel caso dei modelli dei Paesi nordici, quindi Finlandia, Svezia, Paesi Bassi e Danimarca”.

I lavori della summer school proseguiranno domani con la presenza a Reggio della nota giornalista di origini iraniane Farian Sabahi, che interverrà alle ore 10.30 all’Università di Modena e Reggio (via Allegri, 15, vicino al Cea dell’università). Sempre nella sede dell’università, alle ore 18.30, verrà  proiettato il documentario “18 Ius Soli”, alla presenza del regista Fred Kuwornu, condurrà il dibattito Roberta Ricucci.

 

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