Sono 41 le ragazze e i ragazzi – sia italiani, sia di origine straniera – che faranno parte della scuola di formazione promossa dalla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con Provincia, Comune e Regione. L’inaugurazione, aperta al pubblico, si terrà lunedì al Malaguzzi alla presenza del Sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria

Sono 41 i giovani (sia italiani, sia di origine straniera) di età compresa tra i 18 e i 35 anni che parteciperanno. dal 24 settembre al 29 settembre, alla summer school “Generazioni 2 – Le ragazze e i ragazzi di origine straniera: dinamiche sociali ed energie per lo sviluppo” promossa dalla Fondazione Nilde Iotti, in collaborazione con Provincia, Comune di Reggio Emilia e Regione Emilia Romagna. Un risultato positivo in termini di iscrizioni per la prima edizione dell’iniziativa: il numero previsto era di una ventina di giovani, ma date le numerose domande pervenute e il forte interesse si è deciso di ampliare la possibilità di partecipazione. Obiettivo della scuola di formazione è accendere i riflettori sulle potenzialità dei giovani che nascono in Italia da famiglie provenienti da altri Paesi o che arrivano qui in tenera età. Giovani che spesso per lo Stato sono “stranieri” a causa dell’attuale legge sulla cittadinanza, anche se i loro vissuti raccontano un’altra storia. La summer school sarà inaugurata in un’iniziativa aperta al pubblico lunedì 24 settembre 2012, alle ore 9.30, al centro internazionale Loris Malaguzzi (via Bligny 1). Interverranno: la presidente della Fondazione Nilde Iotti, Livia Turco, la presidente della Provincia Sonia Masini, il sindaco di Reggio Emilia Graziano Delrio, l’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi, il portavoce del network italiano “Città del dialogo” Franco Corradini, il prorettore dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Luigi Grasselli, il coordinatore scientifico della summer school Angelo Baiocchi. Seguirà una lectio magistralis tenuta dal sottosegretario all’Istruzione Marco Rossi Doria, dal titolo “Le ragazze e i ragazzi di origine straniera e la società italiana: scelte normative e scelte politiche”. Nel pomeriggio invece, nelle aule dell’Università in via Allegri entreranno nel vivo le attività didattiche con l’intervento di Massimo Livi Bacci, tra i massimi esperti di demografia a livello internazionale.
Proprio da Reggio è partita lo scorso anno la campagna “L’Italia sono anch’io” capitanata dal sindaco Graziano Delrio con lo scopo di modificare le norme sull’acquisizione della cittadinanza italiana. La summer school vuole rappresentare un ulteriore contributo alla riflessione sulle potenzialità che questi giovani possono apportare ad un sistema-Italia già profondamente in crisi e che peraltro vive incessantemente il fenomeno del brain-drain, la “fuga di cervelli, con migliaia di giovani che ogni anno lasciano l’Italia per cercare fortuna altrove. In questo quadro la ricchezza che solo la diversità è in grado di apportare può venire proprio da questi giovani, insieme ai loro coetanei autoctoni: “Sono risorse ed energie per lo sviluppo che non bisogna lasciarsi sfuggire – come sottolinea la presidente della Provincia Sonia Masini – Vogliamo che questi giovani siano protagonisti, che le loro idee e i loro punti di vista entrino a far parte della riflessione pubblica di questo Paese”. A questo proposito i 41 giovani allievi della scuola di formazione saranno chiamati, al termine della formazione, all’elaborazione di un paper, un documento propositivo sulle tematiche proposte dai docenti, che affronteranno il tema delle seconde generazioni da diversi punti di vista: dalla demografia all’economia, dal diritto al welfare e alla cultura. Il paper verrà presentato e discusso pubblicamente nella giornata di chiusura della summer school, sabato 29 settembre nell’aula magna dell’Università di Modena e Reggio (via Allegri 9) a partire dalle ore 9.30, alla presenza anche di Patrizio Bianchi, assessore regionale alla Scuola.
La summer school si svolgerà sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il patrocinio della Camera dei Deputati, dell’Università di Modena e Reggio Emilia, della Fondazione per la collaborazione tra i popoli presieduta da Romano Prodi e della Cattedra Unesco Giovanni XXIII sul pluralismo religioso e la pace.

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